Le condizioni generali degli operatori della Hospitality, gestori (#property manager) e #intermediari online (#Airbnb, #Booking, #Expedia, per dirne alcuni) non devono contenere clausole vessatorie. La nuova normativa europea, appena recepita, modifica il Codice del consumo – disciplina da applicare anche nei rapporti con i turisti – e prevede che l’#Antitrust italiana (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato o #AGCM) possa irrogare sanzioni fino a 10 milioni (e oltre, se si tratta di realtà imprenditoriali dai fatturati particolarmente elevati) per gli operatori che prevedono clausole vessatorie nei propri TOS o condizioni generali esposte sul sito. A prescindere, dunque, dalla contestazione da parte del singolo turista. Una modifica di grande impatto su tutto il sistema della Hospitality.
La nuova norma: l’art. 3 bis del Codice del Consumo
Nel recepire la Direttiva (UE) n. 2019/2161 – c.d. “Direttiva Omnibus 2023” – che introduce il comma 2 bis all’interno dell’art. 37 bis del Codice del Consumo (D. Lgs 6 settembre 2005, n. 206) – il D.Lgs. 26/2023 attribuisce all’Antitrustil potere di sanzionare severamente i professionisti che impieghino clausole vessatorie nelle condizioni generali di contratto.
Ne abbiamo parlato con Donatella Marino, avvocato civilista e partner di Hospitality Law Lab, che ricorda come “già dal 2012 l’AGCM può essere interpellata al fine di accertare la natura vessatoria di una clausola ai sensi dell’art. 37 bis comma 1 del Codice del Consumo, ma adesso le conseguenze dell’accertamento diventano decisamente più incisive”.
Chi sono i destinatari delle nuove norme?
Come già esaustivamente spiegato qui su Hospitality Law Lab (https://hospitalitylawlab.net/2023/09/14/piu-trasparenza-per-i-turisti-2/) sempre sulle novità apportate dalla Direttiva Omnibus 2023, le nuove norme si applicano a tutti i contratti – anche a quelli che hanno ad oggetto beni immobili, dunque – se conclusi tra un operatore professionale (intermediari turistici, portali on line, Property Manager- AirBnb, Booking, Tripadvisor etc.) e un consumatore (turista).
A quanto ammontano le sanzioni?
Dipende: una volta accertata la natura vessatoria della clausola, l’Antitrust applica una sanzione che va dai 5.000 ai 10 milioni di euro, salvo che si ricada nell’ambito di applicazione del Regolamento UE 2017/2394, per cui la sanzione può esser pari al 4% del fatturato annuo dell’impresa. Per esempio, sulla base di queste nuove normative, si può ritenere che se Tik Tok fosse stato coinvolta dall’Antitrust ora (anziché nel febbraio 2022, quando la Tech Company, a seguito di contestazione, ha avuto l’opportunità di modificare le clausole vessatorie attenzionate) avrebbe ricevuto sanzione gravose.
Chi volesse saperne di più può approfondire sull’articolo pubblicato da Euroconference Legal, autore Donatella Marino, avvocato civilista e partner di Hospitality Law Lab. https://www.eclegal.it/direttiva-omnibus-codice-del-consumo-clausole-vessatorie-sanzioni-agcc/
Con l’occasione si ricorda a tutti gli operatori del segmento Real Estate ed Hospitality che molti dei nostri partner, tra cui alcuni docenti universitari, sono stati invitati da Euroconference a tenere un Master di specializzazione sulle nuove normative cui sono tenuti Property Manager e Intermediari della Hospitality, tra cui quelle di recente esaminate in materia di costruzione del sito, degli annunci e delle condizioni generali, sugli obblighi informativi, sugli aspetti fiscali e in particolari sulla c.d. DAC7 e sulle conseguenze di natura penale per gli illeciti più gravi. Agli operatori che seguono Hospitality Law Lab e che sono interessati a una o più giornate è data la possibilità di iscriversi con un codice sconto. https://www.euroconference.it/carrello
