Scade il prossimo 20 aprile il termine per gestori e proprietari per richiedere l’incentivo “FRI-Tur”. La misura, prevista nell’ambito del PNRR (ne abbiamo parlato qui: https://hospitalitylawlab.net/2023/03/02/pnrr-via-agli-incentivi-alle-imprese-turistiche/ ), si inserisce tra gli interventi del Governo volti a favorire la competitività delle imprese turistiche, ma in un’ottica “green”.
Anche la Legge di Bilancio 2023 (L. 29/12/2022 n. 197) prevede fondi e agevolazioni volti a potenziare e innovare il settore turistico, in particolare quello green e sostenibile, ancora non interamente attuati.
Tra gli obiettivi per il turismo della Legge di Bilancio: favorire le imprese turistiche e la riqualificazione di infrastrutture in aree meno popolate e conosciute, incoraggiando la promozione di percorsi turistici innovativi che sfruttino le potenzialità del territorio, come il turismo esperienziale enogastronomico, naturalistico e culturale.
Sul tema, abbiamo intervistato la nostra partner Simonetta Marchesi, avvocato tributarista, che si è occupata, insieme a Donatella Marino, avvocato civilista, e agli altri professionisti di Hospitality Law Lab, delle principali misure a sostegno del turismo previste dalla Legge di Bilancio 2023. In particolare, la Legge prevede,
- il fondo per il turismo sostenibile (Art. 1 co. 611-612). Spiega la Marchesi che “questo fondo finanzierà bandi e avvisi allo scopo di attenuare il sovraffollamento turistico, decongestionando i luoghi delle città più visitate dai turisti, promuovendo itinerari turistici innovativi e alternativi per rendere l’alloggio turistico compatibile con un modello urbano sostenibile. Tra gli ambiti di intervento compaiono: la riqualificazione delle infrastrutture esistenti, in ottica “green” e la promozione e creazione di itinerari turistici innovativi”. Previste anche forme di supporto alle strutture ricettive e alle imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità (come la ISO 14001). “L’assegnazione delle risorse del fondo”, continua Marchesi, “avverrà con uno o più decreti del Ministro del Turismo ad oggi non ancora adottati”.
- il fondo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel turismo (Art. 1 co. 603-606). Ancora, la Marchesi spiega che “il fondo è destinato a favorire il miglioramento della competitività dei lavoratori del comparto del turismo facilitando l’inserimento di alti professionisti nel settore. Tale disposizione mira a colmare la carenza di personale qualificato e l’alto tasso di disoccupazione”. Al riguardo, ricorda che, “anche con il PNRR sono stati individuati progetti di investimento per innalzare la capacità competitiva delle imprese e promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. Come il Digital Tourism Hub, i Fondi per la competitività delle imprese, il progetto Caput Mundi – New generation EU per i grandi eventi turistici e la riforma dell’Ordinamento delle professioni delle guide turistiche.”
- il fondo per piccoli comuni a vocazione turistica (Art. 1 co. 607-609), destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni a vocazione turistica con meno di 5.000 abitanti, al fine di promuovere, in alternativa alle grandi e note città d’arte italiane, il potenziale interesse turistico dei piccoli centri e borghi.
- il fondo per “Cammini Religiosi” (Art. 1 co. 610), per il rilancio e la promozione turistica di percorsi cosiddetti “cammini” religiosi e il recupero e la valorizzazione degli immobili che li caratterizzano.
Le modalità di ripartizione e di assegnazione delle risorse dei fondi sono definite con l’emanazione di uno o più decreti del Ministro del turismo, alcuni, ancora in fase di emanazione.
