Il mondo della Hospitality accoglie con preoccupazione l’intervento legislativo in materia di Tax Credit in ambito locativo e auspica un nuovo intervento inclusivo di ulteriori categorie.
La criticità nasce dalla previsione del credito limitatamente agli immobili rientranti nella categoria catastale C/1, vale a dire “botteghe e negozi”.
Come chiarisce il dr. Alfredo Imparato, uno dei nostri professionisti, con la circolare n. 8/E pubblicata lo scorso 3 aprile l’Agenzia delle Entrate ha fornito, tra l’altro, i primi chiarimenti in merito al credito d’imposta previsto per alcune categorie di operatori tenuti al pagamento di canoni di locazione.
Si tratta dell’art. 65 del DL 18/2020, c.d. Cura Italia che disciplina il credito d’imposta per botteghe e negozi (“1. Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto, per l’anno 2020, un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1. 2. Il credito d’imposta non si applica alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020 ed è utilizzabile, esclusivamente, in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. 3. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 126.”)
Con l’art. 65 viene riconosciuta quindi un’agevolazione fiscale nella forma di un credito d’imposta ai soggetti esercenti attività d’impresa, escludendo di conseguenza i soggetti esercenti arti e professioni.
Il credito d’imposta spetta sul canone di locazione pagato. Questo in quanto la finalità dell’agevolazione, sottolineata dalla stessa Agenzia delle Entrate, è quella “di ristorare il soggetto dal costo sostenuto costituito dal predetto canone, per cui, in coerenza con tale finalità, il predetto credito maturerà a seguito dell’avvenuto pagamento del canone medesimo” (Risposta 3.1).
Non è comprensibile come mai una pari esigenza di ristoro non sia stata percepita e soddisfatta anche a favore delle altre categorie di esercenti, tra cui gli operatori della Hospitality, che abbiano continuato a corrispondere i canoni di locazione malgrado l’evidente tracollo del settore. E questo tanto più nelle Regioni in cui la chiusura delle strutture ricettive sia stata normativamente imposta.
A conferma di questa impostazione restrittiva l’Agenzia delle Entrate ha insistito sulla categoria catastale C/1 (negozi e botteghe) che può fruire della agevolazione (Risposta 3.2) lasciando, quindi, esclusi dall’agevolazione in esame i contratti di locazione di immobili rientranti nelle altre categorie catastali anche se aventi destinazione commerciale.
La dottrina si è espressa in modo critico sui requisiti richiesti dalla normativa per poter accedere all’agevolazione, che opera un’ingiustificata disparità di trattamento a sfavore degli operatori esclusi dal beneficio pur trovandosi in pari o peggiore situazione di disagio.
In particolare, vengono contestati due aspetti. Innanzitutto il perimetro degli immobili “agevolabili”. È indispensabile estendere la platea dei fruitori anche ad altre tipologie di immobili (non solo in funzione dell’accatastamento a C1) e di esercenti, includendo anche i gestori di alberghi o altre strutture ricettive, di qualsiasi natura o dimensione, gravemente pregiudicate dall’attuale emergenza sanitaria, e i gestori di appartamenti privati (i Property Manager) che operano con i contratti rent to rent (vuoto per pieno).
Ma non solo. È necessario allargare anche la tipologia contrattuale tutelata, in modo da ricomprendere, oltre ai contratti di locazione, anche i contratti di affitto d’azienda, spesso utilizzati per diverse attività commerciali, quali gli alberghi.
HospitalityLawLab continuerà a offrire aggiornamenti sulle novità che coinvolgono il settore in questa fase di emergenza (vedi anche l’imminente seminario tenuto dai nostri professionisti il prossimo Martedì 28 per Euroconference), ringrazia il dr. Imparato per il contributo e auspica un intervento del Legislatore in tempi brevissimi in materia di Tax Credit per l’Hospitality nella direzione sopra indicata.